BuonSalve gente!
Oggi finalmente è sabato!!
Non sentite anche voi gli angeli che cantano in coro?
Le campane che suonano?
Io che urlo come una pazza perchè domani finalmente è domenica??
No?
Meglio!
Uno spettacolo che potete fare a meno di immaginare!
Ma...
DOMANI E' DOMENICA!!!!
Okay, basta.
Siete qui per una recensione e recensione sia!
*
torna in modalità seria*
L'imperatrice del deserto
di
Anne Lise Marstrand-JØrgensen
Editore: Sonzogno
Pagine: 496
Prezzo: 19,60 euro
Link d'acquisto: Amazon
Makeda. Il suo nome riecheggia nel Corno d’Africa e colma i deserti a
sud della penisola arabica; la sua fama annulla le distanze battute
dalle carovane e giunge al regno d’Israele. È la misteriosa e potente
regina di Saba, ma prima di diventarlo Makeda è una ragazzina temeraria,
insofferente alle tradizioni del villaggio e incurante dei rischi della
caccia solitaria e di un estenuante viaggio alla ricerca del padre.
Divenuta donna, la sete di conoscenza e l’ambizione politica la
spingeranno fino a Gerusalemme, nella raffinata corte di Salomone e nel
suo insidioso gineceo di mogli e concubine. Sovrano giusto e uomo
percorso dal dubbio, cresciuto all’ombra del padre Davide e nella
protezione della madre Betsabea, il re d’Israele subisce il fascino
di Makeda, mentre lei è trattenuta dal timore di perdere la sua
indipendenza e di tradire le sue origini. Sono entrambi potenti e
desiderosi di accrescere la propria autorità, ma hanno personalità
opposte, diversi sono i popoli su cui regnano e le rispettive religioni.
Eppure, la possibilità di un futuro per il regno di Saba si cela
proprio nella loro appassionata vicenda. Romanzo storico e di formazione
allo stesso tempo, in cui la vastità dei deserti si fonde conl’intimità
dei palazzi reali e le spedizioni avventurose si alternano all’indagine
nelle profondità dell’animo umano, L’imperatrice del deserto nasce
dai racconti della Bibbia, del Corano e del Kebra Nagast, l’antico
libro della sapienza etiope, per restituirci la meraviglia e il mistero
di una narrazione epica senza tempo.
Quando presi in mano questo libro sapevo già che non sarebbe stata una
storia leggera, perciò sapevo benissimo a cosa andavo incontro, un libro
che a tratti sarebbe potuto rivelarsi noioso, ma mi son dovuta
ricredere perchè mi son fatta completamente prendere dalla storia.
Pagina dopo pagina si viene trasportati nel deserto, in questo luogo
fatto di sabbia e sole, e le descrizioni sono così vivide, così reali
che sembra quasi di sentire il caldo sulla pelle, di vivere in quei
posti e conoscerli da sempre, ma soprattutto, non saremo mai soli:
vivremo tutto con gli occhi di
Makeda e
Salomone.
Conosceremo le vite di questi due personaggi, la loro infanzia,
adolescenza e infine la loro età adulta, dove per volere del destino si
incontreranno e niente per i due sarà come prima.
Ma chi sono Makeda e Salomone?
Sicuramente le vite di questi due personaggi non potrebbero essere più
diverse, Makeda è un'orfana che ha visto solo il lato più crudele della
vita, mentre Salomone è il figlio del re d'Israele; una vive di stenti,
l'altro in mezzo al lusso, ma ho percepito in entrambi una profonda
solitudine.
Solitudine che è più forte in Makeda, questa giovane ragazza che è
diventata presto donna, 'grazie' alla crudeltà dell'uomo e che ha dentro
di sè un moto di liberà incessante che la spinge a fare un viaggio che
le cambierà la vita, un viaggio dove incontrerà se stessa e si
meraviglierà di cosa è in grado di fare.
Invece Salomone...mi ha dato poco come personaggio, sicuramente rispetto
a Makeda si è rivelato meno incisivo e alcune volte non l'ho proprio
sopportato, ma anche in lui avvertivo questo strano senso di solitudine,
forse dovuto al peso di essere l'erede di un grande re, ma per il
resto...niente. Peccato, perchè Makeda è una di quelle protagoniste che
lascia il segno (e anche abbastanza profondo), è forte, intrepida e
cocciuta, niente e dico niente, si può frapporre fra lei e ciò che
vuole.
Come potete ben immaginare in questo libro i riferimenti biblici sono
molti e sparsi per tutta la narrazione, cosa ovvia visto che si parla di
re Davide (conoscete la sua storia, no? Gigante Golia, fionda e tutto il resto...),
ma essendo un libro storico basato su questo è una cosa più che ovvia,
forse però questo ha intaccato un po' la narrazione e...posso dire che
ho saltato qualche paragrafo??
Sì, lo dico.
Ho saltato qualche paragrafo.
Mi pento e mi dolgo.
A chi non succede??
(Ammettetelo che lo fate anche voi ogni tanto?? Su su!)
Comunque, altra cosa che mi ha colpito di questo libro: la situazione
femminile che purtroppo ancora oggi in alcuni luoghi non è cambiata
molto, la donna in questa storia viene vista come un qualcosa di poca
importanza, unico scopo? La procreazione e se la figlia è femmina è
quasi una disgrazia.
"Chi
ci ha insegnato a pensare in questo modo?" dice Makeda. "Chi è stato il
primo a dire che è meglio avere un figlio, anzichè una figlia?"
Ovviamente questa è una cosa che a Makeda non va proprio bene, per niente.
Lei stessa si stacca da questo modo di pensare e lo fa in grande,
diventando un modello anche per gli uomini che la circondano, rompendo
le catene che la imprigionano.
Nella
città del deserto sono i maschi a comandare. Vengono educati dalle
madri, le quali però devono tacere quando parla un uomo. Ogni donna, non
appena si sposa, deve obbedire al marito. Mosi dice che non bisogna
lasciarsi ingannare dalle apparenze, molte decisioni vengono prese dalle
donne, ma Makeda gli risponde che una casa può essere una prigione.
E allora giunti alla fine di questa recensione posso dire di consigliarvi questo libro?
Certo che sì!
Se i romanzi storici e un po' più pesanti sono di vostro gradimento non potete lasciarvi sfuggire questo!
E poi vogliamo parlare della copertina?
Starei ore a fissarla!!
I VOTI DELLA SPACCIATRICE
STORIA: ★★★★ /5
STILE: ★★★★/5
COPERTINA: ★★★★/5 (me pareva ovvio!)
VOTO FINALE
★★★★ e mezzo
Spero di avervi incuriosito almeno un po' con questa recensione!
That's all folks!
(
DOMANI E' DOMENICAAAAA!)
(
Sì la smetto!)